Antico borgo di pescatori a ridosso del mare a circa 10 chilometri dal centro storico di Scicli.
Il borgo si trova appoggiato lungo uno sperone di roccia calcarea al centro di due bellissime spiagge che ne rappresentano luogo ideale per abbronzarsi e per immergersi in quell’acqua azzurra e cristallina del mare Mediterraneo che rappresenta, per il pittore Piero Guccione, l’immagine modello per i colori del suo mare. L’antico borgo di pescatori è costituito da caratteristiche abitazioni in pietra, da stradine lastricate e da un porticciolo, luogo fantastico e fonte di guadagno, oltre che di riparo, per i numerosi pescatori del luogo, ormai sempre in numero minore.
A destra del borgo si apre una lunghissima spiaggia, circa 1800 m. di sabbia fine e dorata, che termina su uno sperone di roccia, un vero porto naturale, alla cui sommità si trovano i resti di quello che fu, intorno ai primi del novecento, un fiorente opificio di laterizi, la cosiddetta “Fornace Penna”.
“O Pisciuottu” questo è il termine dialettale che viene dato ormai al caratteristico rudere di archeologia industriale, rappresenta per i numerosi turisti e viaggiatori l’immagine della cosiddetta “Mannara” nella fiction televisiva del “Commissario Montalbano” di Andrea Camilleri per la regia televisiva di Alberto Sironi.
A lato della zona della Fornace Penna vi è la cosiddetta “Cava rô Ràbbusu”, frattura tettonica del Miocene, letto del corso d’acqua a carattere torrentizio denominato Torrente Petraro.
Alla sinistra del borgo si trova una spiaggia più piccola, ma parimenti suggestiva, che immette direttamente sul parco naturale di “Costa di Carro” interessante oasi di biodiversità posta lungo su una scogliera a strapiombo sul mare ricoperta da una rigogliosa macchia mediterranea dove vegetano accanto ad Agavi, lentisco ed altre piante caratteristiche dei suoli alcalini o salini la palma nana (Chamaerops humilius).